ARCHITETTURA TRENTO: STUDI BURNAZZI-FELTRIN
Dalla fusione tra gli architetti Elisa Burnazzi e Davide Feltrin, avvenuta nel 2001, nasce uno dei loro omonimi studi di architettura a Trento che si occupa di progettazione architettonica, d’interni e paesaggistica, situato tra le sontuose Alpi.
Sono ormai molto affermati nel territorio e quando pensiamo a “architetti Trento” oppure “interior design Trento“, ci vengono subito in mente loro.
Hanno progettato alcuni tra gli edifici più belli in Trentino-Alto Adige e anche a Trento stessa, tutto costruito senza mai stravolgere il paesaggio, ma fondendosi con esso con armonia e rispetto.
LA STORIA DEI DUE ARCHITETTI CHE CONDUCE ALLA CREAZIONE DELLO STUDIO DI ARCHITETTURA TRENTO
Davide Feltrin nasce nel 1974 ad Ascoli Piceno, consegue l’abilitazione presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Esperto in Pianificazione Territoriale e Tutela del Paesaggio della Provincia Autonoma di Trento (PAT) dal 2010. Successivamente nel 2011 è stato nominato membro della Commissione per la pianificazione territoriale e il paesaggio (CPC) della comunità valle di cembra, titolo conferito sempre dalla PAT.
Elisa Burnazzi nasce a Rimini nel 1974, consegue l’abilitazione presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e collabora con molti importanti studi d’architettra come lo studio Land di Milano con l’architetto Andreas Kipar.
I NUMEROSI PREMI E LE PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHITETTI TRENTO BURNAZZI-FELTRIN
Due professionisti, amanti del loro lavoro. Da menzionare quest’anno la sezione del Padiglione Italia dedicata alle architette e designer italiane, tra cui la trentina Elisa Burnazzi per la prima volta nella storia della Biennale di Venezia.
Dal 2004 sono entrambi Progettisti Esperti CasaClima, certificati dalla Provincia Autonoma di Bolzano, realizzando progetti prestando attenzione al risparmio energetico e all’uso di materiali sostenibili per l’ambiente.
Le loro opere sono state pubblicate sia in Italia che all’estero esattamente su 76 riviste, 24 libri e 11 paesi.
Tra le varie pubblicazioni, troviamo nomi come Destination Architecture di Phaidon, Arketipo, Ottagono, Abitare.
Autori anche di testi sulla storia e critica dell’architettura come “Palazzo Ranzi, un cantiere alle soglie d’Italia”, pubblicato nel 2012 e successivamente nel 2020 il saggio “What does architecture mean you?”.
In quasi vent’anni di attività hanno ricevuto numerosi premi grazie alle loro capacità lavorative e creative uniche e attente.
I due architetti vincono nel 2011 a pari merito di Linea Giarch “Progetti di Giovani Italiani”, l’Iconic Awards nel 2016 nella categoria Architecture Public, vincono sempre nel 2016 il premio BUILD’s 2016 Architecture Awars nelle categorie “Best for Sustainable Residential Design Italy & Best Italian Public Building Project” il premio internazionale German Design Award nel 2017 per la categoria Excellent Communication Design, si classificano finalisti al premio Fondazione Renzo Piano 2010, al Moira Gemmill Prize for Emerging 2016 per il Women in Architecture Awards, premio di fama internazionale dove Elisa fu l’unica italiana ad arrivare in finale e sono arrivati finalisti anche al World Architecture Festival 2016, in più da ricordare la partecipazione alla 13a e 16a biennale di Architettura di Venezia.
Elisa è stata menzionata nell’elenco delle 15 donne architetto che hanno realizzato dei progetti unici ed eccezionali nel mondo ed è stata invitata come membro della giuria per il premio internazionale American Architecture Prize.
LA FILOSOFIA DEGLI ARCHITETTI TRENTO BURNAZZI-FELTRIN E IL LIBRO DEI SOGNI
L’obiettivo del progetto Burnazzi-Feltrin è quello di realizzare i desideri dei clienti, rendendoli prima progetti e poi opere uniche nel loro genere e innovative. Creatività, precisione, puntualità e flessibilità sono i loro punti di forza.
Non è semplice per il cliente spiegare i suoi desideri e le sue necessità anche se sembra scontato, è difficile trasformare le idee in parole ed è anche difficile per l’architetto comprendere a pieno cosa il cliente vorrebbe, è un gioco di precisione e di ascolto dove l’obiettivo è creare la massima affinità e di questo i Burnazzi-Feltrin ne sanno qualcosa.
Ed è proprio questo il loro mantra, “voi sognate, noi progettiamo”, la loro filosofia architettonica li distingue tra tutti.
Di sogni ne parlano molto i Burnazzi-Feltrin, nel Libro dei Sogni, strumento essenziale per il loro lavoro, in questo libro sono raccolti tutti i desideri del cliente sotto forma di disegni, immagini, foto, pagine di giornale; il cliente in questo libro è libero di esprimere i propri gusti e tutto ciò che sogna per il suo progetto.
L’IMPORTANZA DELL’EMOTIVITÀ CREATA CON L’ARREDAMENTO DEGLI INTERIOR DESIGN TRENTO BURNAZZI-FELTRIN
Importante è dare spazio anche alle emozioni, molto spesso il cliente cerca di evocare magari la sua casa dell’infanzia, perché solo così si sente davvero a suo agio. Anche una semplice trave in legno, una mansarda o un particolare tipo di pavimento sono in grado di trasmettere ricordi ed emozioni.
LA FASE DI PROGETTAZIONE NELLO STUDIO DI ARCHITETTURA TRENTO:
In questa fase, i due architetti iniziano ad abbozzare una prima idea, entrano in sintonia con il cliente, capiscono il budget, il tempo a disposizione e le necessità, il cliente viene coinvolto in tutto l’iter progettuale, perché è lui il vero protagonista. I sogni hanno tante possibili soluzioni e Burnazzi-Ferlin sapranno illustarvele tutte con cura.
Dopo questa fase si passa al progetto in sé, curando i dettagli con attenzione, i materiali impiegati e i vari aspetti del risparmio energetico.
I COMPITI DELL’ARCHITETTURA SECONDO GLI ARCHITETTI TRENTO BURNAZZI-FELTRIN
Lo studio ritiene che l’architettura debba essere funzionale, ma non solo, l’architettura ha il compito di dare all’edilizia un tocco di particolare e di straordinario.
Gli spazi architettonici devono farci sentire bene e devono agevolarci nella vita di ogni giorno. Con giochi di luce e ottimi materiali, il cliente viene immerso in un ambiente che sente completamente suo e che lo accompagnerà per tutta la vita con dolci ricordi.